Una comparsata della durata di poche ore a Selezione Birra non le rende decisamente giustizia. Per questo motivo il mio report non può che essere lacunoso... Cominciamo dicendo che la birra che mi ha emozionato di più è la "Birra Madre" del brianzolissimo birrificio Menaresta. Intendiamoci: non è che proprio io mi strappi i capelli per le acide ma l'ho trovata così ben fatta, elegante ed equilibrata che non posso aggiungere altro. A seguire la Perle ai Porci, oyster stout di Birra del Borgo, servita dal cask. Visto che la inseguivo da un po', finalmente posso dire: "celo". Una Sveva di Grado Plato che, certo non è una novità, ma quando è in forma è in grado di farmi dimenticare di Tipopils per qualche istante. Stand particolare con spillatura direttemente da un motore. Bello (come al solito) anche quello della ticinese Bad Attitude, di cui sorseggio la Dude una aipiei forse un po' troppo caramellosa, ma pericolosamente easy to drink.
Veniamo alla questione delle classifiche: nella categoria birre luppolate di ispirazione angloamericane non è stato assegnato il primo posto. Il fatto è che la giuria non ha ritenuto degno nessuno, causa un valore mediamente scarso dei prodotti presentati. Niente di male, ci mancherebbe, ma non capisco come possano esserci dei secondi e terzi classificati. Sono meno peggio dei non qualificati? Boh. La mia mente intricata vorrebbe che il secondo diventi primo e il terzo secondo, la competizione fa riferimento alla birra "migliore" o - se volete - "meno peggio" dell'anno in corso. L'anno prossimo si ricomincia da capo e, a questo punto, speriamo si alzi il livello. Al sottoscritto non è mai capitato di vedere una competizione sportiva per un titolo assoluto in cui non ci sia un vincitore, ma tant'è...
Le mie congratulazioni vanno tutte a Birrificio Italiano, vincitore indiscusso. Avanti così per altri cent'anni!!!
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