sabato 24 settembre 2011

Beerporn

Ritrovarsi alle 10 di mattina in negozio e guardare del porno, con la possibilità che un cliente entri e si accorga dei mugolii di piacere. Ma non si tratta di procaci pornostar, bensì di fortunati beer geek dall'altra parte del mondo che si "fanno" il sogno erotico proibito, lasciandoti con la certezza che tu non l'avrai mai.
Aveva ragione quel simpatico spilungone di Anthony Bourdain, che in una puntata del suo no reservation, aveva descritto come pornografico il nostro approcio alle trasmissioni di cucina. Siamo un branco di guardoni, godiamo nel vedere altri cucinare e magnare, la nostra soddisfazione nasce dall'assaporare virtualmente quello che non potremo mai avere. Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati a beergeekomania, parafrasando Fight club, e non importa quanto stupido sia, noi tutti lo facciamo.
In un mondo in cui i tasting si fanno in live chat con gli amici vicini e lontani, blog culinari che affiorano da ogni dove e degustazioni su youtbe.com, la nostra fame/sete è visuale. Siamo ingordi di immagini, ci saziano i mmmmm e ooooooh di piacere a cui il conduttore di turno si lascia andare così come l'attore eiacula sulla vogliosa modella.
Poi esci per la presentazione di una nuova birra e alla fine ti resta la sensazione di aver trombato con tua moglie.

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