mercoledì 8 gennaio 2014

Norsk Øl

Avevo fatto male i miei calcoli, al momento della prenotazione del mio volo a Bergen, Norvegia. Niente bianca e cara neve e ghiaccio a rendere più "romantico" il nostro soggiorno nella cittadina sul Mare del Nord, ma solo pioggia e grigiore, perchè qui piove 300 giorni all'anno - mi  dicono - e per via della corrente del golfo le temperature sono piuttosto miti e la neve è una rarità.
Poco male, perchè la mancanza quasi totale di luce e la scarsità di ripari dalla pioggia, ci hanno permesso di indugiare dentro ai pub con più calma e serenità.
Inutile girarci intorno! Henrik Øl og Vinstove è senz'ombra di dubbio la migliore offerta di Bergen: zero musica, zero cibo, zero fronzoli, ma tante birre alla spina. Il gestore Johnny mi dice che probabilmente è il pub europeo con più "vie" (54!!!) ma che non ne è sicuro al 100% e io non mi sento di entrare in merito alla discussione. La sua passione per il suo lavoro è encomiabile: Johhny si approvvigiona direttamente dai produttori ed è spesso in Belgio, Danimarca e Svezia per comprare fusti. Come se non bastasse produce, grazie alla complicità di amici homebrewer e birrai, alcune birre sotto il marchio ABC. Tra i suoi bestsellers
compaiono le birre della Lervig, ottime birre, super bevibili, toccanti, ma senza essere troppo sopra le righe: Lucky Jack pale ale C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Ottime anche Konrad's Stout e Betty Brown.
Ridiamo una ripassata alle ales di Nogne Ø, da troppo tempo senza importatore in Italia; nonostante l'acquisizione del marchio da parte di un produttore industriale norvegese, direi che la qualità è fortunatamente rimasta immutata. Speriamo rimanga così...
La totale assenza di cibo ci spinge verso nuovi lidi e, a pochi, passi dall'Henrik Øl si trova il Pingvinen, locale più tradizionale con birra, vino e superalcolici e cucina casereccia norvegese, che, purtroppo, non ha molto da offrire al nostro palato. Tuttavia, l'offerta birraria resta comunque valida, con solide produzioni Norvegesi, tra cui Ægir, Haandbryggeriet e il già citato Nogne Ø. Mi butto sulla God Jul di quest'ultimo mentre mangio polpettone di carne. Non male...
La mattina ha l'oro in bocca, si sa, e con la scusa di comprare un paio di vinili metal norvegesi, mi dirigo da Apollon. Gli manca solo un po' più di estremismo per essere la rappresentazione terrena del paradiso: sulla destra scaffali e scaffali di vinili di ogni genere musicale e sulla sinistra una ventina di birre alla spina. Buona selezione di artigianali scandinave, un po' troppe le birre comuni (Stella, Guinness e Kilkenny..). Ma volete mettere scorrere i vinili con in mano una pinta del neonato birrificio di Bergen 7 Fjell? Nonstante siano le 10 della mattina mi faccio convincere a provare anche la Vestkyst di Kinn: esco un po' ciondolante ma con: "Ass Cobra" dei Turbonegro e "De Mysteriis Dom Sathanas" dei Mayhem in vinile. Missione compiuta!
Nonostante la città non sia grandissima, l'offerta è più che decente e così, ci dirigiamo allo schizofrenico Naboen: ristorante con gente incravattata al piano terra, gastropub nell'interrato. Non si mangia male e la varietà di birra in bottiglia fa ben sperare, purtroppo la Naboen Bitter prodotta da Kinn e la Naboen Bayer prodotta da Aass versano in pessimo stato (oltre il limite dell'umanamente ossidato la prima e metallica la seconda). Mi rifugio nella Rye IPA di Lervig in bottiglia e ci metto una pietra su.
L'ultima cartuccia prima della nanna la sparo da Kontoret, pub all'inglese, un po' deludente nella selezione di birra alla spina, ma rassicurante sugli import in bottiglia. Tuttavia di norvegese c'è soltanto la IPA di Ægir e così sia, stavolta faccio davvero fatica ad arrivare in fondo al bicchiere, vuoi perchè sono un po' gonfio dalla cena, oppure sarà che la India Pale Ale non stupisce affatto, nonostante rimanga una degna chiusura della serata.



P.s. neanche a farlo apposta, al mio rientro dietro il bancone, vengono a farmi visita il commerciale e una dei birrai di Ægir. Il destino!!!