mercoledì 22 febbraio 2012

Never ending winter

Metti un gelido lunedì mattina di febbraio. Metti un cielo blu terso sopra e 10 cm di neve sotto. Metti un commerciante (io) e il beerblogger più r'n'r d'Italia (Leo). Metti un auto da riempire per il negozio e due pance da riempire con qualche liquida prelibatezza. A1 direzione sud.

Se il buon giorno si vede dal mattino, cominciare con degli assaggi di barley wine rende tutto maledettamente morbido e sfuocato. Entrare nell'antro sotterraneo di Toccalmatto con Bruno che armeggia con un siringone di plastica lungo 40 cm un po' spaventa, ma alla fine tutto si risolve in una serie ben ritmata di barley wine torbate, sour ale, etc; e, nonostante conosca piuttosto bene le produzioni del birrificio emiliano, è incredibile la quantità di produzioni sperimentali (e non) che si cela dietro le porte del birrificio. Ce n'è per tutti i gusti: dalla Oceania, una saison ben luppolata senza scadere nell'esagerazione - occhio la troverete ancora per poco alla spina da qualche parte - a imperial stout dimenticate chissà perchè nell'antro, sour edition e qualche sorpresa in arrivo.


Per non farci mancare nulla, facciamo tappa a Codogno dai ragazzi di Brewfist, birrificio giovane per anagrafica, ma maturo per scelte produttive e di comunicazione. Impianto bello grosso, un Pietro, già birraio presso Fullers e "Allo" (ormai nel roster del birrificio lodigiano) che armeggiano in sala cottura. Solida la loro line up a base di ales molto "anglofoni" come 24 K, Jale e Fear  e bombe di luppolo, già passate agli onori della cronaca: tra tutte Burocracy e Space Man.  Tenete d'occhio sia loro che il progetto del Terminal 1, il loro brewpub d'appoggio che aprirà a breve situato in zona strategica alle porte della città. 

Un unico rammarico: avere mancato ancora una volta la visita al birrificio Dada (probabilmente sepolto sotto la neve). Ma confido nella loro presenza all'IBF per rifarmi dei due tentativi falliti...

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